Cos’è l’economia della felicità e quali sono i metodi che la stessa utilizza per misurare il benessere soggettivo.
Il settore dell’economia della felicità sta attirando l’attenzione, sia degli economisti che dei politici, in quanto tale ambito riguarda campi come l’economia, la psicologia e la sociologia, dedicandosi allo studio del benessere soggettivo.
Cos’è l’economia della felicità
L’approccio noto come “economia della felicità” adotta metodologie variegate per valutare il benessere soggettivo. Comunemente, utilizza sondaggi che richiedono alle persone di esprimere il proprio grado di soddisfazione personale su una scala numerica. Un esempio rappresentativo è il World Happiness Report, che ogni anno stila una classifica dei paesi secondo il livello di felicità percepita dai loro abitanti.
Secondo l’edizione 2024 del report, si osserva che la percezione della felicità varia significativamente a seconda dell’età e della localizzazione geografica, con un incremento del 20% nel divario rispetto all’anno precedente.
I risultati dei sondaggi sono arricchiti con dati economici, demografici e sociali, facilitando un’analisi approfondita delle interazioni tra felicità e fattori come il reddito, l’occupazione, la salute, l’educazione e le relazioni sociali.
Il paradosso di Easterlin: il limite della sicurezza economica
Il paradosso di Easterlin, scoperto dall’economista Richard Easterlin dell’Università della Southern California, rivela che, anche se in un singolo Paese le persone più ricche tendano a essere più felici, l’aumento del reddito medio non si traduce automaticamente in una crescita della felicità media a lungo termine.
La salute è un fattore molto importante per il benessere: malattie croniche o disabilitanti possono degradare notevolmente la qualità della vita, a prescindere dal reddito.
Un sistema sanitario di qualità accessibile contribuisce molto alla felicità. Analogamente, relazioni interpersonali solide sono fondamentali per la felicità. Inoltre, il lavoro è uno strumento utile per la realizzazione personale e l’appartenenza sociale.
La scoperta dei benefici dell’economia della felicità ha portato alcuni Paesi a integrare indicatori di benessere nelle loro politiche pubbliche. Il Bhutan, con il Gross National Happiness Index, e nazioni come la Nuova Zelanda e la Scozia adottano metriche simili per valutare l’efficacia delle politiche sul benessere dei cittadini.
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ultimo aggiornamento: 30 Luglio 2024 13:28